Rischio siccità? Meno carne, e problema risolto
Comunicato stampa del NEIC
L'allarme siccita' di cui si parla in questi giorni non e' certo un problema solo italiano: la scarsita' d'acqua, il sovrasfruttamento delle falde acquifere e il loro inquinamento sono uno dei piu' gravi problemi del nostro tempo. Un problema di cui molto si discute, ma troppo poco peso viene dato un aspetto: il consumo d'acqua (e il suo inquinamento) legato alle nostre scelte alimentari.
"Eppure e' proprio su questo aspetto che ciascun singolo cittadino puo' intervenire molto efficacemente", dichiarno gli esperti dl NEIC, il Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione - un comitato scientifico interdisciplinare preposto allo studio degli impatti ambientali e sociali delle scelte alimentari. "Se pensiamo che per produrre un solo chilo di carne bovina si consuma tanta acqua quanta ne consuma una persona in un anno per tutte le sue necessita' - bere, cucinare, lavarsi, fare il bucato, ecc. - e' chiaro che la prima cosa da fare, per risparmiare davvero acqua, e' diminuire i consumi di alimenti animali, privilegiando il consumo diretto di vegetali (cereali, legumi, verdura, frutta): come singola azione da compiere è la più potente in assoluto, molto di più di qualsiasi altra azione di risparmio il singolo cittadino possa compiere."
In organizzazioni come l'OMS, la FAO e la Banca Mondiale aumenta sempre di più la preoccupazione per l'impatto dell'allevamento industriale sull'utilizzo delle terre coltivabili e sulla possibilita' di nutrire il mondo. Esse affermano: "L'aumento del consumo di prodotti animali in paesi come il Brasile e la Cina (anche se tali consumi sono ancora ben al di sotto dei livelli del Nord America e della maggior parte degli altri paesi industrializzati) ha anche considerevoli ripercussioni ambientali. Il numero di persone nutrite in un anno per ettaro varia da 22 per le patate, a 19 per il riso fino a solo 1 e 2 persone rispettivamente per il manzo e l'agnello. Allo stesso modo, la richiesta d'acqua diventerà probabilmente uno dei maggiori problemi di questo secolo. Anche in questo caso, i prodotti animali usano una quantità molto maggiore di questa risorsa rispetto ai vegetali." [WHO/FAO2002].
Il direttore esecutivo dell'International Water Institute di Stoccolma, ha dichiarato "Gli animali vengono nutriti a cereali, e anche quelli allevati a pascolo richiedono molta più acqua rispetto alla produzione diretta di grano. Ma nei paesi sviluppati, e in parte in quelli in via di sviluppo, i consumatori richiedono ancora più carne [...]. Ma sarà quasi impossibile nutrire le future generazioni con una dieta sul genere di quella che oggi seguiamo in Europa occidentale e nel Nord America". Ha aggiunto inoltre che i paesi ricchi saranno in grado di aggirare il problema importando acqua virtuale, il che significa importare cibo (mangime per animali o carne) da altri paesi, anche da quelli che non hanno abbastanza acqua. [Kirby2004]
"Modificando le nostre abitudini alimentari, faremo molto per l'ambiente, e faremo un gran regalo alla nostra salute" concludono gli esperti del NEIC.
27/04/2007 - NEIC - Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione - http://www.nutritionecology.org - info@nutritionecology.org
Fonti: [Kirby2004] Alex Kirby, "Hungry world 'must eat less meat'", BBC News Online, August 15 2004 [WHO/FAO2002] WHO/FAO, Diet, nutrition, and the prevention of chronic disease. Report of the Joint WHO/FAO expert consultation, 26 April 2002.
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