Per 4 persone:
8 cucchiai di olio di semi di lino
8 cucchiai di lievito alimentare in scaglie
Un pâté dal gusto particolare, secondo alcune persone sa di acciuga... fortunatamente felice e viva! Per questo lo abbiamo chiamato così.
Si tratta di una preparazione semplicissima e gustosa, proprio come quelle che piacciono a noi!
In una scodella mischiate la stessa quantità in volume di olio di semi di lino e di lievito alimentare, sino ad ottenere un composto della consistenza di un pâté.
Servitelo spalmato su crostini di pane integrale o di semi come antipasto o stuzzichino, oppure consumatelo come rompidigiuno.
Questo pâté può anche essere conservato in frigrifero in un barattolo di vetro con coperchio per alcuni giorni.
Ricetta di Luciana Baroni, medico nutrizionista e presidente di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana SSNV - pubblicata col suo permesso nel libro "La cucina etica facile" di Emanuela Barbero, Edizioni Sonda, 2007 Si tratta di un pâté ricchissimo di preziosi acidi grassi essenziali omega-3, grazie all'olio di semi di lino... Insomma quello proposto è un modo "gustoso" per assumere l'olio di lino, olio che non tutti amano alla follia. ;o) Ogni ulteriore violazione dei nostri diritti sarà perseguita a termini di legge.
Un grande GRAZIE a Luciana per l'originalissima idea! :o)
NOTA: Questa ricetta è stata copiata e pubblicata illegittimamente, senza alcuna autorizzazione, in vari menù che circolano sul web dal 2009, a nome di un'altra persona che la spaccia come una sua creazione, da lei rinominata "Pâté delle alici felici".
La stessa persona è stata da noi citata in giudizio per il plagio di un intero ricettario di circa 170 ricette vegan per bambini da lei pubblicato illegittimamente nel 2009.
I giudici hanno verificato i fatti e riconosciuto il plagio a nostro danno e nel 2013 hanno emesso la sentenza di condanna per plagio-contraffazione disponendo la distruzione del libro pubblicato illegittimamente con il nostro lavoro (in tutto circa 170 ricette preparate e scritte da Emanuela Barbero); inoltre hanno condannato la persona che si è resa responsabile del plagio e il suo editore al risarcimento del danno e di tutte le spese legali, stabilendo una elevata penale per ogni singola violazione del divieto di produzione e vendita del libro oggetto di causa.
Nel 2014 la sentenza di primo grado è passata in giudicato, diventando definitiva (sentenza del Tribunale di Milano n. 12344/2013).
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