Crisi globale e antispecismo
di Emanuela Barbero
Cosa c’entra la crisi economica con il veganismo e gli animali?
C’entra, c’entra.
Innanzitutto perché è tutto collegato.
Inoltre la povertà ci toglie libertà e diritti, ci degrada imponendoci troppo spesso soluzioni umilianti, ci pone ai margini, ci rende vittime del sistema anziché protagonisti del nostro tempo, ci schiaccia e ci imbruttisce come esseri umani. E in condizioni di degrado e di frustrazione diventa più difficile anche difendere e occuparsi dei diritti degli animali (ecco il collegamento).
La forte povertà diffusa ci limita nella libertà di azione e di parola: chi ha ancora i soldi per difendersi da eventuali accuse, più o meno strumentali, di diffamazione o quant’altro?
Quanti possono ancora permettersi di portare avanti cause di civiltà e giustizia?
La povertà e la disperazione che vediamo ogni giorno intorno a noi costituiscono l’oggettivo fallimento di una società che ha la presunzione di definirsi civile.
Quando troppe persone soccombono, l’intera società ha fallito (dall’inizio della crisi solo in Italia ci sono stati più di 5.000 suicidi!!).
Puo' definirsi civile una società fondata sul sistematico sfruttamento dei più deboli e indifesi?
Povertà e disperazione sono strettamente collegati con lo sfruttamento: animale e umano.
Sono ormai in tanti a sostenere che ciò che noi facciamo agli animali prima o poi finiamo per farlo anche agli esseri umani.
Se siamo intellettualmente onesti nell’osservare le dinamiche dei fatti, prenderemo atto che ciò che accade a loro dopo un po’ accade anche a noi.
La mentalità che sfrutta e maltratta gli animali è la stessa che sfrutta e maltratta gli esseri umani.
Si tratta di una mentalità basata sulla paura e non sull’empatia, competitiva e non collaborativa, fondata sul dominio e sulla sopraffazione dell’altro, chiunque esso sia e qualunque forma esso abbia.
Chi ancora sfrutta, mangia o si serve in qualsiasi modo degli animali, dovrebbe riflettere su questo collegamento, tra il loro destino e il nostro, per poi decidere se fare un passo avanti verso il cambiamento, assieme a milioni di altre persone che stanno cercando di creare un mondo più degno per tutti (perché sentono che tutto è collegato, oltre l’ego), oppure continuare a subire questa barbarie travestita da civiltà assieme alla parte anti-evolutiva del resto dell’umanità.
Ma nel secondo caso la storia prima o poi li lascerà indietro, perché la vita trova sempre il modo.
Nel cammino verso la civiltà, dopo il razzismo e il sessismo, dovrà essere messo in discussione anche il pregiudizio specista.
Il futuro sarà VEGAN !! :-)
Cosa c’entra la crisi economica con il veganismo e gli animali?
C’entra, c’entra.
Innanzitutto perché è tutto collegato.
Inoltre la povertà ci toglie libertà e diritti, ci degrada imponendoci troppo spesso soluzioni umilianti, ci pone ai margini, ci rende vittime del sistema anziché protagonisti del nostro tempo, ci schiaccia e ci imbruttisce come esseri umani. E in condizioni di degrado e di frustrazione diventa più difficile anche difendere e occuparsi dei diritti degli animali (ecco il collegamento).
La forte povertà diffusa ci limita nella libertà di azione e di parola: chi ha ancora i soldi per difendersi da eventuali accuse, più o meno strumentali, di diffamazione o quant’altro?
Quanti possono ancora permettersi di portare avanti cause di civiltà e giustizia?
La povertà e la disperazione che vediamo ogni giorno intorno a noi costituiscono l’oggettivo fallimento di una società che ha la presunzione di definirsi civile.
Quando troppe persone soccombono, l’intera società ha fallito (dall’inizio della crisi solo in Italia ci sono stati più di 5.000 suicidi!!).
Puo' definirsi civile una società fondata sul sistematico sfruttamento dei più deboli e indifesi?
Povertà e disperazione sono strettamente collegati con lo sfruttamento: animale e umano.
Sono ormai in tanti a sostenere che ciò che noi facciamo agli animali prima o poi finiamo per farlo anche agli esseri umani.
Se siamo intellettualmente onesti nell’osservare le dinamiche dei fatti, prenderemo atto che ciò che accade a loro dopo un po’ accade anche a noi.
La mentalità che sfrutta e maltratta gli animali è la stessa che sfrutta e maltratta gli esseri umani.
Si tratta di una mentalità basata sulla paura e non sull’empatia, competitiva e non collaborativa, fondata sul dominio e sulla sopraffazione dell’altro, chiunque esso sia e qualunque forma esso abbia.
Chi ancora sfrutta, mangia o si serve in qualsiasi modo degli animali, dovrebbe riflettere su questo collegamento, tra il loro destino e il nostro, per poi decidere se fare un passo avanti verso il cambiamento, assieme a milioni di altre persone che stanno cercando di creare un mondo più degno per tutti (perché sentono che tutto è collegato, oltre l’ego), oppure continuare a subire questa barbarie travestita da civiltà assieme alla parte anti-evolutiva del resto dell’umanità.
Ma nel secondo caso la storia prima o poi li lascerà indietro, perché la vita trova sempre il modo.
Nel cammino verso la civiltà, dopo il razzismo e il sessismo, dovrà essere messo in discussione anche il pregiudizio specista.
Il futuro sarà VEGAN !! :-)
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