Chi mangia carne prova senso di colpa
"CHI MANGIA CARNE PROVA SENSO DI COLPA E TENTA DI GIUSTIFICARSI"
Lunedì, 18 Maggio 2015
LO STUDIO INGLESE: "SONO PIÙ SENSIBILI I VEGETARIANI"
Chi mangia carne si preoccupa di meno delle disuguaglianze sociali rispetto ai vegetariani e adotta una strategia di razionalizzazione a sentirsi meno in colpa per la propria dieta. Lo sostengono gli psicologi.
I ricercatori hanno scoperto che le persone spesso ricorrono alla regola delle "4N", in inglese, per difendere l'uso di animali per il cibo, con il consumo di consumo di carne giudicato "naturale (natural), normale (normal), necessario (necessary) e piacevole (nice)". Lo rivela la rivista "Appetite".
Il dottor Jared Piazza, che lavora all'Università di Lancaster, in Inghilterra, che ha condotto lo studio internazionale, ha detto: "Le relazioni che le persone hanno con gli animali sono complicate.
Mentre la maggior parte dei cittadini godono della compagnia degli animali e miliardi di dollari vengono spesi ogni anno per la cura degli animali, queste stesse persone continuano a mangiare gli animali come cibo. Le persone", inoltre, "impiegano una serie di strategie per superare questa apparente contraddizione di atteggiamento e comportamento".
Gli scienziati hanno condotto un sondaggio in cui hanno chiesto agli studenti e agli adulti negli Stati Uniti perché pensavano che fosse giusto (o non) mangiare carne.
L'argomento più comunemente espresso? E' "necessario", perché la carne fornisce nutrienti essenziali.
Consumarla è stato giudicato poi "naturale", perché gli esseri umani sono "carnivori naturali".
E ancora: "normale", perché "sono stato cresciuto mangiando carne".
Infine, è stato risposto che mangiare carne è "bello", perché è "deliziosa".
Gli uomini hanno risposto così più delle donne.
Al contrario, le persone che hanno detto di rifiutare le proteine animali hanno mostrato una maggiore attenzione per il benessere delle bestiole.
Chi mangia carne, tra l'altro, considera le mucche come meno intelligenti e ha dimostrato di essere più tollerante nei confronti delle disuguaglianze sociali.
Fonte: nelcuore.org
Lunedì, 18 Maggio 2015
LO STUDIO INGLESE: "SONO PIÙ SENSIBILI I VEGETARIANI"
Chi mangia carne si preoccupa di meno delle disuguaglianze sociali rispetto ai vegetariani e adotta una strategia di razionalizzazione a sentirsi meno in colpa per la propria dieta. Lo sostengono gli psicologi.
I ricercatori hanno scoperto che le persone spesso ricorrono alla regola delle "4N", in inglese, per difendere l'uso di animali per il cibo, con il consumo di consumo di carne giudicato "naturale (natural), normale (normal), necessario (necessary) e piacevole (nice)". Lo rivela la rivista "Appetite".
Il dottor Jared Piazza, che lavora all'Università di Lancaster, in Inghilterra, che ha condotto lo studio internazionale, ha detto: "Le relazioni che le persone hanno con gli animali sono complicate.
Mentre la maggior parte dei cittadini godono della compagnia degli animali e miliardi di dollari vengono spesi ogni anno per la cura degli animali, queste stesse persone continuano a mangiare gli animali come cibo. Le persone", inoltre, "impiegano una serie di strategie per superare questa apparente contraddizione di atteggiamento e comportamento".
Gli scienziati hanno condotto un sondaggio in cui hanno chiesto agli studenti e agli adulti negli Stati Uniti perché pensavano che fosse giusto (o non) mangiare carne.
L'argomento più comunemente espresso? E' "necessario", perché la carne fornisce nutrienti essenziali.
Consumarla è stato giudicato poi "naturale", perché gli esseri umani sono "carnivori naturali".
E ancora: "normale", perché "sono stato cresciuto mangiando carne".
Infine, è stato risposto che mangiare carne è "bello", perché è "deliziosa".
Gli uomini hanno risposto così più delle donne.
Al contrario, le persone che hanno detto di rifiutare le proteine animali hanno mostrato una maggiore attenzione per il benessere delle bestiole.
Chi mangia carne, tra l'altro, considera le mucche come meno intelligenti e ha dimostrato di essere più tollerante nei confronti delle disuguaglianze sociali.
Fonte: nelcuore.org
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