Abuso di antibiotici nella carne
ABUSO DI ANTIBIOTICI NELLA CARNE: "MINACCE ALLA SALUTE"
Venerdì, 20 Settembre 2013
Le autorità americane: 23.000 persone morte
"La resistenza antimicrobica è una delle nostre più gravi minacce per la salute." Così inizia uno studio completo rilasciato dal Centro per il controllo delle malattie e la prevenzione di questa settimana. La ricerca mette in evidenza la crescente pandemia di "superbatteri" che battono anche i nostri migliori antibiotici.
L'uso di antibiotici nell'industria della carne e del pollame è salito alle stelle negli ultimi dieci anni. Oltre 11.000 tonnellate sono state vendute per un uso zootecnico negli Stati Uniti nel 2011, quasi quattro volte la quantità utilizzata dagli esseri umani. Ciò significa che il 73 per cento di tutti gli antibiotici venduti in America vanno alla produzione di carne.
L'impiego diffuso di antibiotici può portare alla comparsa di superbatteri resistenti ai farmaci nella fornitura di carne, che sono già scandalosamente prevalenti. Da qui la comparsa di malattie. Le stime prudenti del Centro per il controllo delle malattie parlano di più di due milioni di persone che si ammalano a causa di batteri resistenti, ogni anno, e di 23.000 vittime.
"Gli antibiotici devono essere utilizzati con giudizio negli esseri umani e negli animali, perché in entrambi i cani contribuiscono non solo alla nascita, ma anche alla persistenza e alla diffusione di batteri resistenti agli antibiotici", spiega il rapporto. Che poi rivela: "Gli antibiotici devono essere utilizzati negli animali da produzione alimentare solo sotto la supervisione veterinaria e solo per gestire e curare le malattie infettive, non per promuovere la crescita".
Si è mossa anche la Food and Drug Administration per allertare sui rischi per la salute dell'animale. Ma i proprietari del bestiame non sono soggetti ad alcun controllo da parte del governo federale. E non solo: il rispetto delle linee guida decise dalle autorità varia da produttori di carne ad altri produttori. Insomma, possono usare gli antibiotici, in qualsiasi combinazione e in qualsiasi quantità senza dar conto a nessuno.
Venerdì, 20 Settembre 2013
Le autorità americane: 23.000 persone morte
"La resistenza antimicrobica è una delle nostre più gravi minacce per la salute." Così inizia uno studio completo rilasciato dal Centro per il controllo delle malattie e la prevenzione di questa settimana. La ricerca mette in evidenza la crescente pandemia di "superbatteri" che battono anche i nostri migliori antibiotici.
L'uso di antibiotici nell'industria della carne e del pollame è salito alle stelle negli ultimi dieci anni. Oltre 11.000 tonnellate sono state vendute per un uso zootecnico negli Stati Uniti nel 2011, quasi quattro volte la quantità utilizzata dagli esseri umani. Ciò significa che il 73 per cento di tutti gli antibiotici venduti in America vanno alla produzione di carne.
L'impiego diffuso di antibiotici può portare alla comparsa di superbatteri resistenti ai farmaci nella fornitura di carne, che sono già scandalosamente prevalenti. Da qui la comparsa di malattie. Le stime prudenti del Centro per il controllo delle malattie parlano di più di due milioni di persone che si ammalano a causa di batteri resistenti, ogni anno, e di 23.000 vittime.
"Gli antibiotici devono essere utilizzati con giudizio negli esseri umani e negli animali, perché in entrambi i cani contribuiscono non solo alla nascita, ma anche alla persistenza e alla diffusione di batteri resistenti agli antibiotici", spiega il rapporto. Che poi rivela: "Gli antibiotici devono essere utilizzati negli animali da produzione alimentare solo sotto la supervisione veterinaria e solo per gestire e curare le malattie infettive, non per promuovere la crescita".
Si è mossa anche la Food and Drug Administration per allertare sui rischi per la salute dell'animale. Ma i proprietari del bestiame non sono soggetti ad alcun controllo da parte del governo federale. E non solo: il rispetto delle linee guida decise dalle autorità varia da produttori di carne ad altri produttori. Insomma, possono usare gli antibiotici, in qualsiasi combinazione e in qualsiasi quantità senza dar conto a nessuno.
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