L'equilibrio acido-basico del sangue
L’IMPORTANZA VITALE DELL’EQUILIBRIO
ACIDO-BASICO DEL SANGUE
di Franco Libero Manco
Il metabolismo cellulare determina una costante produzione di sostanze acide (acido lattico, anidrite carbonica ecc.) che se non venissero tamponate sposterebbero rapidamente il pH dell’organismo verso l’acidità con conseguenze molto gravi per la stessa vita dell’organismo. Nel mantenere l’equilibrio un ruolo importante è svolto dai polmoni e dai reni.
Il pH del sangue si estende tra valori che vanno da 1 a 14: quanto più è al di sotto di 7 tanto maggiore è il grado di acidità, quanto più è maggiore di 7 tanto maggiore è la condizione di alcalinità. Nel punto 7 vi è uno stato neutro. I valori ottimali per la vita degli esseri umani stanno tra 7,35 e 7,43 mentre i limiti estremi della vita vanno da 7,1 e 7,8: oltre questo limite c’è il coma e l’arresto cardiaco. Dunque i processi vitali dell’organismo hanno luogo solo se il Ph è stabile e leggermente alcalino, mentre se si posiziona su valori acidi c’è un pericoloso accumulo di tossine con le possibili conseguenze suddette.
Gli enzimi di origine animale presentano delle limitazioni in quanto possono agire soltanto entro una gamma di pH che va da 7,2 a 9,0, che è alcalina. Durante la digestione la concentrazione dell’acido dello stomaco scende fino a 2,0 – 3,0, questa è la ragione per cui gli enzimi di origine animale riescono con difficoltà a digerire il cibo perché sono limitati al suddetto parametro alcalino. Per contro gli enzimi di derivazione vegetale agiscono in una gamma di pH assai più estesa che va circa da 2,0 a 12,0 e quindi ricopre i due parametri acido e alcalino e rende gli enzimi di derivazione vegetale ideali per la digestione anche in condizioni di pH estreme risultando perfetti per la digestione di proteine, amidi e grassi: questa caratteristica conferisce loro un maggiore accesso di sostanze nel sangue, nella linfa e nei tessuti. Uno studio effettuato in Inghilterra ha rilevato che un piccolo quantitativo di lipasi acido-stabile derivata da fonti vegetali aveva la stessa efficacia di una dose 25 volte superiore di pancreatina di origine animale. (Nexus, n.52)
Tutti gli acidi sono irritanti, assorbono dall’organismo grandi quantità di ossigeno e sali minerali (sottratti principalmente alle ossa, ai denti, ai capelli, al sangue); intossicano e degradano i tessuti; causano infiammazioni dolorose, indeboliscono le membrane cellulari, riducono la velocità degli scambi metabolici, alterano le difese immunitarie, stimolano il sistema simpatico fino all’esaurimento. Più c’è acidità e più l’organismo sottrae calcio e fosfati. La sottrazione di calcio genera iperattività, irritabilità, nervosismo, insonnia, allergie. L’organismo ricorre all’alcalinizzazione attraverso la formazione di ammoniaca che interviene quando gli altri sistemi non sono in grado di alcalinizzare l’organismo. Dopo il sodio, il calcio è il minerale più alcalinizzante.
I minerali basici sono: calcio, sodio, ferro, magnesio, manganese, potassio, rame. Gli acidi più difficili da smaltire sono quelli del catabolismo proteico animale.
Tutti gli alimenti contengono sia alimenti acidificanti sia alcalinizzanti: tutti i grassi, sia animali che vegetali, sono acidificanti, eccetto l’olio extravergine di oliva spremuto a freddo; tutti i legumi sono acidificanti eccetto la soia; tutti i cereali sono acidificanti ad eccezione del miglio. Le patate sono alcaline se mangiate con la buccia. Noci, pistacchi, nocciole ecc. sono acide, eccetto le mandorle. I farmaci sono acidi, ostacolano la naturale espulsione delle tossine e queste migrano da un tessuto all’altro. Le cause sono da attribuire all’’inquinamento chimico, alla cattiva alimentazione, al poco riposo, a fattori psicologici ed affettivi. Il diabete è una delle cause più comuni dell’acidosi.
La nostra alimentazione dovrebbe essere fatta per l'80% circa di alimenti alcalinizzanti e del 20% circa di alimenti acidificanti. Altamente acidificanti sono i cibi di derivazione animale e tutti i cibi industriali, poco acidificanti e molto alcalinizzanti sono invece i cibi vegetali.
Tutte le allergie dipendono dall’acidosi mentre i flavonoidi dei vegetali neutralizzano gli acidi. L’acidità riduce la capacità dell’organismo di produrre enzimi ed ormoni. Gli Alimenti acidificanti causano osteoporosi ed ipertensione. Una dieta acidificante affatica i reni a volte fino a bloccarli. Un pH alcalino superiore a 7,35 inattiva le cellule cancerogene. L’acidità e il sale richiama acqua nei tessuti per cercare di diluirne gli effetti. Per ogni grammo di sale vengono sottratti 23 gr di acqua all’organismo. Se le feci puzzano vuol dire che l’organismo è in acidità. Le fibre dei vegetali assorbono gli acidi. L’80% dei cibi devono essere basici, e la metà di questi crudi.
Si possono quindi escludere tutti i cibi che sappiamo essere altamente acidificanti e consumare invece di tutti i cibi vegetali che risultano perfetti per l'equilibrio acido basico del sangue.
Le principali conseguenze dell’acidosi sono 4:
- invecchiamento precoce;
- cattiva assimilazione dei nutrienti;
- calo del rendimento psicofisico;
- osteoporosi e radicali liberi.
I sintomi sono:
mal di testa, dolori reumatici, nevralgie, irritabilità, disfunzioni del sistema immunitario, scarsa forma fisica, gonfiore, pesantezza, stitichezza alternata a diarrea, sudorazione, pallore, freddolosità , stanchezza, alitosi, ansia.
ALIMENTI ALCALINIZZANTI
Frutta:
acida: ananas, arancia, clementino, limone, mandarino, melograna, pompelmo; semi-acida: albicocca, ciliegia, fragola, mela, uva, pera, pesca, prugna; neutra: melone, cocomero;
dolce: dattero, banana, fico, mela dolce, uva.
Tutta la frutta seccata (eccetto l’albicocca) e la mandorla.
Verdura:
asparago, broccolo, cardo, carota, castagna, cavolo, cetriolo, cicoria, cipolla, fagiolino, fungo indivia, lattuga, peperone, porro, pomodoro, oliva, pastinaca, patata, prezzemolo, rapa, ravanello, scalogno, scarola, sedano, spinacio, tarassaco…
ALIMENTI ACIDIFICANTI
Sostanze animali:
carne, crostacei, pesce, selvaggina, pollame.
Prodotti lattieri:
burro, margarina, panna, formaggio, yogurt.
Cereali e derivati:
farina bianca, di avena, di mais, grano completo, grano saraceno, pane bianco, pane integrale, pasta, mais, orzo integrale, riso integrale, semola.
Legumi secchi:
fave, fagioli, piselli, lenticchie.
Alimenti voluttuari:
alcolici, bevande industriali, cacao, caffè, the nero, condimenti, olii raffinati, spezie, miele, cioccolato al latte, succhi di frutta, bibite industriali, vino, zucchero bianco o grezzo, marmellata, caramelle, prodotti di pasticceria, tutti i farmaci (soprattutto gli antinfiammatori) e gli integratori alimentari sono acidificanti.
di Franco Libero Manco
Il metabolismo cellulare determina una costante produzione di sostanze acide (acido lattico, anidrite carbonica ecc.) che se non venissero tamponate sposterebbero rapidamente il pH dell’organismo verso l’acidità con conseguenze molto gravi per la stessa vita dell’organismo. Nel mantenere l’equilibrio un ruolo importante è svolto dai polmoni e dai reni.
Il pH del sangue si estende tra valori che vanno da 1 a 14: quanto più è al di sotto di 7 tanto maggiore è il grado di acidità, quanto più è maggiore di 7 tanto maggiore è la condizione di alcalinità. Nel punto 7 vi è uno stato neutro. I valori ottimali per la vita degli esseri umani stanno tra 7,35 e 7,43 mentre i limiti estremi della vita vanno da 7,1 e 7,8: oltre questo limite c’è il coma e l’arresto cardiaco. Dunque i processi vitali dell’organismo hanno luogo solo se il Ph è stabile e leggermente alcalino, mentre se si posiziona su valori acidi c’è un pericoloso accumulo di tossine con le possibili conseguenze suddette.
Gli enzimi di origine animale presentano delle limitazioni in quanto possono agire soltanto entro una gamma di pH che va da 7,2 a 9,0, che è alcalina. Durante la digestione la concentrazione dell’acido dello stomaco scende fino a 2,0 – 3,0, questa è la ragione per cui gli enzimi di origine animale riescono con difficoltà a digerire il cibo perché sono limitati al suddetto parametro alcalino. Per contro gli enzimi di derivazione vegetale agiscono in una gamma di pH assai più estesa che va circa da 2,0 a 12,0 e quindi ricopre i due parametri acido e alcalino e rende gli enzimi di derivazione vegetale ideali per la digestione anche in condizioni di pH estreme risultando perfetti per la digestione di proteine, amidi e grassi: questa caratteristica conferisce loro un maggiore accesso di sostanze nel sangue, nella linfa e nei tessuti. Uno studio effettuato in Inghilterra ha rilevato che un piccolo quantitativo di lipasi acido-stabile derivata da fonti vegetali aveva la stessa efficacia di una dose 25 volte superiore di pancreatina di origine animale. (Nexus, n.52)
Tutti gli acidi sono irritanti, assorbono dall’organismo grandi quantità di ossigeno e sali minerali (sottratti principalmente alle ossa, ai denti, ai capelli, al sangue); intossicano e degradano i tessuti; causano infiammazioni dolorose, indeboliscono le membrane cellulari, riducono la velocità degli scambi metabolici, alterano le difese immunitarie, stimolano il sistema simpatico fino all’esaurimento. Più c’è acidità e più l’organismo sottrae calcio e fosfati. La sottrazione di calcio genera iperattività, irritabilità, nervosismo, insonnia, allergie. L’organismo ricorre all’alcalinizzazione attraverso la formazione di ammoniaca che interviene quando gli altri sistemi non sono in grado di alcalinizzare l’organismo. Dopo il sodio, il calcio è il minerale più alcalinizzante.
I minerali basici sono: calcio, sodio, ferro, magnesio, manganese, potassio, rame. Gli acidi più difficili da smaltire sono quelli del catabolismo proteico animale.
Tutti gli alimenti contengono sia alimenti acidificanti sia alcalinizzanti: tutti i grassi, sia animali che vegetali, sono acidificanti, eccetto l’olio extravergine di oliva spremuto a freddo; tutti i legumi sono acidificanti eccetto la soia; tutti i cereali sono acidificanti ad eccezione del miglio. Le patate sono alcaline se mangiate con la buccia. Noci, pistacchi, nocciole ecc. sono acide, eccetto le mandorle. I farmaci sono acidi, ostacolano la naturale espulsione delle tossine e queste migrano da un tessuto all’altro. Le cause sono da attribuire all’’inquinamento chimico, alla cattiva alimentazione, al poco riposo, a fattori psicologici ed affettivi. Il diabete è una delle cause più comuni dell’acidosi.
La nostra alimentazione dovrebbe essere fatta per l'80% circa di alimenti alcalinizzanti e del 20% circa di alimenti acidificanti. Altamente acidificanti sono i cibi di derivazione animale e tutti i cibi industriali, poco acidificanti e molto alcalinizzanti sono invece i cibi vegetali.
Tutte le allergie dipendono dall’acidosi mentre i flavonoidi dei vegetali neutralizzano gli acidi. L’acidità riduce la capacità dell’organismo di produrre enzimi ed ormoni. Gli Alimenti acidificanti causano osteoporosi ed ipertensione. Una dieta acidificante affatica i reni a volte fino a bloccarli. Un pH alcalino superiore a 7,35 inattiva le cellule cancerogene. L’acidità e il sale richiama acqua nei tessuti per cercare di diluirne gli effetti. Per ogni grammo di sale vengono sottratti 23 gr di acqua all’organismo. Se le feci puzzano vuol dire che l’organismo è in acidità. Le fibre dei vegetali assorbono gli acidi. L’80% dei cibi devono essere basici, e la metà di questi crudi.
Si possono quindi escludere tutti i cibi che sappiamo essere altamente acidificanti e consumare invece di tutti i cibi vegetali che risultano perfetti per l'equilibrio acido basico del sangue.
Le principali conseguenze dell’acidosi sono 4:
- invecchiamento precoce;
- cattiva assimilazione dei nutrienti;
- calo del rendimento psicofisico;
- osteoporosi e radicali liberi.
I sintomi sono:
mal di testa, dolori reumatici, nevralgie, irritabilità, disfunzioni del sistema immunitario, scarsa forma fisica, gonfiore, pesantezza, stitichezza alternata a diarrea, sudorazione, pallore, freddolosità , stanchezza, alitosi, ansia.
ALIMENTI ALCALINIZZANTI
Frutta:
acida: ananas, arancia, clementino, limone, mandarino, melograna, pompelmo; semi-acida: albicocca, ciliegia, fragola, mela, uva, pera, pesca, prugna; neutra: melone, cocomero;
dolce: dattero, banana, fico, mela dolce, uva.
Tutta la frutta seccata (eccetto l’albicocca) e la mandorla.
Verdura:
asparago, broccolo, cardo, carota, castagna, cavolo, cetriolo, cicoria, cipolla, fagiolino, fungo indivia, lattuga, peperone, porro, pomodoro, oliva, pastinaca, patata, prezzemolo, rapa, ravanello, scalogno, scarola, sedano, spinacio, tarassaco…
ALIMENTI ACIDIFICANTI
Sostanze animali:
carne, crostacei, pesce, selvaggina, pollame.
Prodotti lattieri:
burro, margarina, panna, formaggio, yogurt.
Cereali e derivati:
farina bianca, di avena, di mais, grano completo, grano saraceno, pane bianco, pane integrale, pasta, mais, orzo integrale, riso integrale, semola.
Legumi secchi:
fave, fagioli, piselli, lenticchie.
Alimenti voluttuari:
alcolici, bevande industriali, cacao, caffè, the nero, condimenti, olii raffinati, spezie, miele, cioccolato al latte, succhi di frutta, bibite industriali, vino, zucchero bianco o grezzo, marmellata, caramelle, prodotti di pasticceria, tutti i farmaci (soprattutto gli antinfiammatori) e gli integratori alimentari sono acidificanti.
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