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Mangia vegetariano se vuoi essere un genio

I medici inglesi: "Il cibo condiziona l'intelligenza"

NEW YORK
Se volete che i vostri figli diventino più intelligenti fateli crescere da vegetariani. E’ questo l’ultimissimo consiglio per i genitori che emerge da uno studio della Southampton University pubblicato dal British Medical Journal e frutto di una ricerca durata ben venti anni, dal 1970 al 1990. All’origine degli sforzi del team di studiosi guidato da Catharine Gale c’era l’intenzione di verificare possibili connessioni fra il tipo di alimentazione ed il livello di intelligenza dei bambini. Nacque così la decisione di studiare da vicino un campione di 8179 bambini di dieci anni di età che vennero sottoposti ai primi test. Venti anni dopo, al compimento dei 30 anni di età, allo stesso campione è stato chiesto di svelare le proprie abitudini alimentari ed in 366 si sono detti vegetariani, ovvero il 4,5 per cento del totale pari all’equilibrio che in genere si trova nei Paesi occidentali.

Genio e verdura
Nel 1990 è così iniziata la fase della misurazione dei quozienti di intelligenza ed i risultati ottenuti hanno lasciato assai pochi dubbi: fra i ragazzi - oramai uomini - vegetariani il livello ai test «Iq» è risultato essere 106, ovvero 5 punti in più dei non vegetariani, mentre nel caso delle donne il divario è risultato essere 104 a 99 punti. E’ interessante notare che a dimostrare il quoziente di intelligenza dei vegetariani sono stati anche quei 100 fra loro che hanno ammesso di aver saltuariamente «sgarrato», continuando a mangiare carne o pesce.

«Si tratta di risultati che parlano chiaro - è stato il commento della dottoressa Gale -, i bambini che diventano più intelligenti in età adulta rispettano un’alimentazione vegetariana ed uniscono a questo migliore quoziente un migliore stato di salute, soprattutto per quanto riguarda la situazione cardiaca».

Orgoglio vegetariano
Le conseguenze sono molteplici: i vegetariani hanno un’istruzione migliore, escono dalle scuole ed università più ambite, trovano posti di lavoro più remunerati e dunque guadagnano e spendono di più, diventando - in percentuale - uno dei motori dello sviluppo economico del Paese dove risiedono. Nel gotha dei vegetariani più noti figurano il cantante Paul McCartney, l’attrice Jenny Seagrove, lo scrittore George Bernard Shaw e Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti. Se esaminare le conseguenze dello studio è facile, Gale ammette che altrettanto non si può affermare per le cause: i ricercatori infatti non sono riusciti a dimostrare scientificamente perché non mangiare pesce o carne rende più intelligenti. Il risultato dello studio non fornisce dunque un motivo preciso del fenomeno riscontrato - evitando di sostenere la tesi di ricerche passate sulle maggiori potenzialità di alimenti come frutta, vegetali e grano - ma attesta che la differenza di intelligenza è certa, al di sopra di ogni ragionevole dubbio, ed è riassunta nei 5 punti in più che vengono sistematicamente ottenuti dai vegetariani in ogni possibile test di misurazione delle capacità intellettive.

«Non possiamo escludere neanche - ha spiegato la Gale - che siano le persone intelligenti a diventare vegetariane a causa di una maggiore attenzione per la salute degli animali che sono all’origine dei cibi che arrivano sulla tavola».

Per i vegetariani lo studio britannico è comunque un motivo di grande orgoglio. «Abbiamo sempre saputo che essere vegetariani è una scelta intelligente, compassionevole verso gli animali ed attenta all’ambiente ma ora ne abbiamo la prova scientifica - ha commentato Liz O’Neill della Vegetarian Society - e questo forse spiega anche perché chi si limita a ridurre le quantità di carne consumate non mangiando pollo o tacchino, ama comunque definirsi vegetariano».

Fonte: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200612articoli/15535girata.asp



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