Lo zucchero è vegan?
Per sbiancare lo zucchero vengono utilizzate delle ceneri animali (prodotte dalle loro ossa) oppure minerali, pertanto non tutti gli zuccheri raffinati vengono sbiancati allo stesso modo.
L'alternativa allo zucchero raffinato (che è saccarosio puro) è quello grezzo di canna o, decisamente più consigliabili, altri dolcificanti vegetali (e preferibilmente biologici), come ad esempio malto di cereali, sciroppo d'acero o di agave, melassa...
Lo zucchero bianco in particolare è costituito essenzialmente da calorie vuote, si tratta cioè di un non-alimento. Non solo esso non apporta alcun nutriente all'organismo, ma sottrae importanti minerali e oligoelementi, inoltre per la sua assimilazione vengono depauperate le riserve di vitamine del gruppo B.
Un ottimo dolcificante naturale vegetale è la Stevia Rapaudiana (o Rebaudiana), una piccola erbacea arbustiva della famiglia dei Crisantemi.
Ecco cosa ne scrive l'erborista Margherita Buggero sul periodico Tra Terra e Cielo (maggio 2003):
"La Stevia Rapaudiana, nativa delle montagne fra Paraguay e Brasile, ha una straordinaria capacità dolcificante: nella sua forma naturale è circa 10/15 volte più dolce del normale zucchero da tavola.
Nella sua forma più comune di polvere bianca, estratta dalle foglie della pianta, arriva ad essere dalle 70 alle 400 volte più dolce dello zucchero, pertanto è il dolcificante naturale più potente.
Una sola fogliolina fresca sprigiona al palato, dopo qualche istante, una fortissima sensazione dolce e resta alla fine un lieve retrogusto di liquerizia.
In particolare non causa diabete, né carie o placca dentale, né contiene calorie che fanno ingrassare.
La Stevia Rapaudiana è una pianta da conoscere e da far conoscere.
Chiedetela nei vivai perché in vaso non è difficile da coltivare e le foglioline fresche sono ottime per dolcificare tè, tisane e altre bevande. Maggiori info al sito: http://www.xmx.it/stevia.htm ."
Per ulteriori approfondimenti riguardo alla stevia vi rimandiamo anche al seguente link:
Una piccola pianta contro l’industria saccariera
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