IL PARADOSSO DELLA GUERRA
Franco Libero Manco
Il paradosso è che nessuno vuole la guerra (eccetto i produttori di armi e coloro che la fanno combattere agli altri). Non esiste chi desideri la sofferenza e la morte, eppure la guerra, quest’onta blasfema, quest’immane vergogna accompagna il genere umano fin dai primordi. Da quando l’uomo divenne cacciatore si abituò all’azione violenta, all’uccisione degli animali, alla logica del forte sul debole, alla vista del sangue, all’indifferenza verso la sofferenza e la morte.
Ed io sento lo spasimo di quella madre cui è stato smembrato il figlio da una granata; sento il pianto innocente dei bambini sotto le macerie; sento l’ angoscia di quella ragazza che non rivedrà mai più il suo promesso sposo; sento la disperazione di chi resterà per sempre mutilato, di chi ha perso le gambe, le braccia, gli occhi: sento il dolore di quella madre, di quella della sorella, figlia stuprata e brutalizzata dai soldati; di chi, ancora vivo e ferito, è sotto le macerie senza possibilità di essere aiutato; sento la pena di chi ha perso le cose più care: gli scritti dei letterati, dei poeti, le opere degli artisti, le faticose ricerche scientifiche, tecnologiche, forse perse per sempre.
E come se non bastasse l’orrore degli umani che si distruggono a vicenda, si continua a sterminare milioni di animali nei mattatoi dove ogni istante un numero inimmaginabile di creature non pericolose, non armate, non ostili ma miti, buone, servizievoli, belle, forti, possenti vengono uccise, squartate, smembrate come oggetti senza valore; un luogo dove ogni sentimento di compassione, di giustizia e di amore sono annientati; un luogo dove viene negata la sofferenza delle vittime, il pianto deriso, inascoltato; un luogo dove è disprezzato il valore della vita, l’innocenza calpestata, la bellezza profanata, la mitezza annichilita. Questo luogo infernale dei MATTATOI, è voluto, generato, sostenuto da tutti coloro che usano mangiare creature che più di noi umani meritano di esistere. E poi ci chiediamo il perché della guerra!
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