Vegetariani: meno malattie cardiovascolari
Le diete vegetariane riducono il rischio di malattie cardiovascolari
Sulla base dei risultati dello studio Epic-Oxford (appena pubblicati sul numero di marzo dell'American Journal of Clinical Nutrition, la più prestigiosa rivista scientifica internazionale che si occupa nutrizione), i vegetariani risultano avere un rischio ridotto di ischemia coronarica, fatale e non-fatale.
I ricercatori hanno seguito, per un periodo medio di 11.6 anni, 44.561 soggetti di entrambi i sessi residenti nel Regno Unito e hanno riscontrato come i vegetariani presentino un rischio ridotto di morte od ospedalizzazione per ischemia del miocardio, in confronto ai non-vegetariani, che consumano carne di animali (di terra, di aria, e d'acqua). I risultati dimostrano inoltre come i vegetariani siano più magri e presentino valori ridotti di pressone arteriosa sistolica e di colesterolo non-HDL.
Poiché questa importante riduzione del rischio è risultata solo lievemente influenzata dal BMI e dall'abitudine al fumo, appare chiaro che essa sia riconducibile alle componenti stesse della dieta vegetariana, in grado di esercitare effetti favorevoli sia direttamente, che attraverso la sua azione sui valori di pressione arteriosa e di colesterolo non-HDL.
Si tratta dell'ennesimo studio che conferma come i vegetariani presentino un rischio ridotto per le principali malattie croniche dell'età moderna. Ricordiamo come queste malattie, oltre a essere responsabili direttamente di invalidità e di morte prematura, sono inequivocabilmente state riconosciute come fattori di rischio della più devastante malattia che possa colpire un essere umano: la demenza. Ridurre il rischio di demenza è possibile, proteggendosi da queste malattie grazie a una dieta che ha dimostrato la propria efficacia, affidabilità e adeguatezza.
Fonte: Crowe F, Appleby PN, Travis RC, Key TJ. Risk of hospitalization or death from ischemic heart disease among British vegetarians and nonvegetarians: results from the EPIC-Oxford cohort study. Am J of Clin Nutr. Published ahead of print January 30, 2013. http://ajcn.nutrition.org/content/early/2013/01/30/ajcn.112.044073.abstract
[Newsletter del 10 febbraio 2013 della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana - SSNV - www.scienzavegetariana.it]
Sulla base dei risultati dello studio Epic-Oxford (appena pubblicati sul numero di marzo dell'American Journal of Clinical Nutrition, la più prestigiosa rivista scientifica internazionale che si occupa nutrizione), i vegetariani risultano avere un rischio ridotto di ischemia coronarica, fatale e non-fatale.
I ricercatori hanno seguito, per un periodo medio di 11.6 anni, 44.561 soggetti di entrambi i sessi residenti nel Regno Unito e hanno riscontrato come i vegetariani presentino un rischio ridotto di morte od ospedalizzazione per ischemia del miocardio, in confronto ai non-vegetariani, che consumano carne di animali (di terra, di aria, e d'acqua). I risultati dimostrano inoltre come i vegetariani siano più magri e presentino valori ridotti di pressone arteriosa sistolica e di colesterolo non-HDL.
Poiché questa importante riduzione del rischio è risultata solo lievemente influenzata dal BMI e dall'abitudine al fumo, appare chiaro che essa sia riconducibile alle componenti stesse della dieta vegetariana, in grado di esercitare effetti favorevoli sia direttamente, che attraverso la sua azione sui valori di pressione arteriosa e di colesterolo non-HDL.
Si tratta dell'ennesimo studio che conferma come i vegetariani presentino un rischio ridotto per le principali malattie croniche dell'età moderna. Ricordiamo come queste malattie, oltre a essere responsabili direttamente di invalidità e di morte prematura, sono inequivocabilmente state riconosciute come fattori di rischio della più devastante malattia che possa colpire un essere umano: la demenza. Ridurre il rischio di demenza è possibile, proteggendosi da queste malattie grazie a una dieta che ha dimostrato la propria efficacia, affidabilità e adeguatezza.
Fonte: Crowe F, Appleby PN, Travis RC, Key TJ. Risk of hospitalization or death from ischemic heart disease among British vegetarians and nonvegetarians: results from the EPIC-Oxford cohort study. Am J of Clin Nutr. Published ahead of print January 30, 2013. http://ajcn.nutrition.org/content/early/2013/01/30/ajcn.112.044073.abstract
[Newsletter del 10 febbraio 2013 della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana - SSNV - www.scienzavegetariana.it]
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