Dieta vegetariana utile nell'insufficienza renale
Comunicato di SSNV - Societa Scientifica di Nutrizione Vegetariana
www.scienzavegetariana.it
31/10/2007
Con una dieta vegetariana si puo' contrastare efficacemente l'insufficienza renale cronica.
Sul sito della Fondazione Italiana del Rene - http://www.fondazioneitalianadelrene.org - è pubblicato un interessante studio del prof. Barsotti dell'Università di Pisa che ha messo a punto delle diete vegetariane per l'insufficienza renale cronica (IRC nel seguito): queste diete permettono di contrastare efficacemente la progressione verso l'uremia e quindi di allontanare nel tempo, in modo significativo, il ricorso alla dialisi e/o al trapianto. Questa ricerca, e questa esperienza clinica, sono importanti non solo perché pongono all'attenzione della comunità scientifica l'importanza dell'alimentazione vegetariana, ma anche perché rappresentano un approccio sostenibile della medicina, rispettosa dei pazienti, dei costi, e di conseguenza della effettiva fruibilità delle cure.
L'insufficienza renale è una condizione per cui i reni non sono più in grado di svolgere il loro ruolo di filtro ed eliminazione delle scorie del metabolismo: può manifestarsi in forma acuta o assumere carattere cronico. Il danneggiamento dei reni, è dovuto principalmente all'ipertensione, all'arteriosclerosi e al diabete, cui seguono altre patologie specifiche direttamente a carico dei reni. Il percorso clinico della IRC è irreversibile e passa attraverso il trapianto o più comunemente la dialisi. Il trapianto, sebbene in questo caso sia possibile anche da donatore vivente, non può essere considerato "la" soluzione per una patologia in forte crescita; e comunque interessa una percentuale minima dei pazienti (<4%). Ma nemmeno la dialisi rappresenta l'ottimo per i suoi alti costi (circa 25 volte la spesa sanitaria pro capite per un paziente dializzato), per lo stress e la difficoltà anche logistica del sottoporsi a questa terapia (4-5 ore a giorni alterni in strutture apposite).
Dall'insufficienza renale cronica non si può guarire, ma se ne può rallentare il decorso in modo importante (di anni, quando la diagnosi è precoce). Tutte le indicazioni terapeutiche prevedono una dieta a basso contenuto di sodio, proteine e fosfati, al fine di evitare ulteriori danni ai reni, associata o meno ad interventi farmacologici volti a contrastare gli squilibri indotti e connessi (ad esempio ipertensione, diabete). Rallentare il decorso della malattia significa allontanare nel tempo il ricorso alla dialisi garantendo una buona qualità della vita dei pazienti.
L'intuizione di una dieta a basso contenuto proteico per ridurre il livello delle scorie azotate (che provocano l'uremia) risale ai primi del ‘900, ma solo negli anni '60 si arrivò alla formulazione di una dieta ipoproteica che non causasse squilibri metabolici. Gli studi del prof. Barsotti si collocano nel solco di queste intuizioni per arrivare, negli anni '90, alla formulazione di una dieta completamente vegetariana, ipoproteica ed ipofosforica che si basa sul principio della complementarietà della proteine vegetali.
A differenza delle diete ipoproteiche classiche che si basano sull'assunzione di prodotti dietetici speciali (pane e pasta ipoproteici, cioè senza glutine), quella vegetariana non comporta questa difficoltà e questi costi. Queste diete, che in relazione allo stadio della malattia per cui sono indicate, devono essere integrate con aminoacidi essenziali (lisina, treotina, ecc) e chetoanaloghi, hanno il vantaggio di essere più facilmente accettate: fatto di grande importanza per il successo delle terapia e per lo stato psicologico del paziente.
Il prof. Barsotti ha anche curato un ricettario vegetariano rivolto ai pazienti con IRC e, citando testualmente l'autore: "molte ricette del manuale possono essere sfruttate anche da coloro che amano la buona cucina". La piacevolezza di una cura è sempre un punto a suo favore! Potete scaricare il ricettario qui: http://www.renalgate.it/nutrizione/Manuale_Dieta_Vegetariana.pdf
E' importante fornire qualche dato per comprendere l'importanza di questa malattia. In Italia sono oltre 40.000 i pazienti in cura, e negli Stati Uniti ben 19.000.000 di persone soffrono di patologie renali (nei 5 diversi stadi in cui viene classificata) di cui oltre 350.000 si trovano nello stadio finale, cioè in dialisi. Più ancora del dato assoluto è preoccupante la diffusione della IRC. Sempre negli USA, nell'arco di vent'anni il numero dei pazienti in IRC è passato da circa 100.000 ad oltre 400.000. Ancora un dato sempre con riferimento alla situazione statunitense: la mortalità dovuta ad IRC (100.000 morti nel 2000) viene subito dopo quella dovuta al cancro ai polmoni (160.000 morti) e prima di quella dovuta al cancro del colon retto (57.000) e delle altre neoplasie.
Senza addentrarci ulteriormente negli aspetti medici della questione, ci sembra utile sottolineare come anche in questo caso ci si trovi di fronte a un grave problema di sanità pubblica (vista la diffusione della patologia) che può essere affrontato con successo, come avviene da anni nel centro del professore, intervenendo sul fattore alimentare nella direzione di limitare l'apporto di proteine di origine animale nella dieta.
Fonti:
Perche' una dieta nell'insufficienza renale cronica? http://www.fondazioneitalianadelrene.org/primopiano/pg1_barsotti.html
Documentazione FIR
http://www.fondazioneitalianadelrene.org/focus/giornatadelrene2007/documenti/documentazioneFIR.html
www.scienzavegetariana.it
31/10/2007
Con una dieta vegetariana si puo' contrastare efficacemente l'insufficienza renale cronica.
Sul sito della Fondazione Italiana del Rene - http://www.fondazioneitalianadelrene.org - è pubblicato un interessante studio del prof. Barsotti dell'Università di Pisa che ha messo a punto delle diete vegetariane per l'insufficienza renale cronica (IRC nel seguito): queste diete permettono di contrastare efficacemente la progressione verso l'uremia e quindi di allontanare nel tempo, in modo significativo, il ricorso alla dialisi e/o al trapianto. Questa ricerca, e questa esperienza clinica, sono importanti non solo perché pongono all'attenzione della comunità scientifica l'importanza dell'alimentazione vegetariana, ma anche perché rappresentano un approccio sostenibile della medicina, rispettosa dei pazienti, dei costi, e di conseguenza della effettiva fruibilità delle cure.
L'insufficienza renale è una condizione per cui i reni non sono più in grado di svolgere il loro ruolo di filtro ed eliminazione delle scorie del metabolismo: può manifestarsi in forma acuta o assumere carattere cronico. Il danneggiamento dei reni, è dovuto principalmente all'ipertensione, all'arteriosclerosi e al diabete, cui seguono altre patologie specifiche direttamente a carico dei reni. Il percorso clinico della IRC è irreversibile e passa attraverso il trapianto o più comunemente la dialisi. Il trapianto, sebbene in questo caso sia possibile anche da donatore vivente, non può essere considerato "la" soluzione per una patologia in forte crescita; e comunque interessa una percentuale minima dei pazienti (<4%). Ma nemmeno la dialisi rappresenta l'ottimo per i suoi alti costi (circa 25 volte la spesa sanitaria pro capite per un paziente dializzato), per lo stress e la difficoltà anche logistica del sottoporsi a questa terapia (4-5 ore a giorni alterni in strutture apposite).
Dall'insufficienza renale cronica non si può guarire, ma se ne può rallentare il decorso in modo importante (di anni, quando la diagnosi è precoce). Tutte le indicazioni terapeutiche prevedono una dieta a basso contenuto di sodio, proteine e fosfati, al fine di evitare ulteriori danni ai reni, associata o meno ad interventi farmacologici volti a contrastare gli squilibri indotti e connessi (ad esempio ipertensione, diabete). Rallentare il decorso della malattia significa allontanare nel tempo il ricorso alla dialisi garantendo una buona qualità della vita dei pazienti.
L'intuizione di una dieta a basso contenuto proteico per ridurre il livello delle scorie azotate (che provocano l'uremia) risale ai primi del ‘900, ma solo negli anni '60 si arrivò alla formulazione di una dieta ipoproteica che non causasse squilibri metabolici. Gli studi del prof. Barsotti si collocano nel solco di queste intuizioni per arrivare, negli anni '90, alla formulazione di una dieta completamente vegetariana, ipoproteica ed ipofosforica che si basa sul principio della complementarietà della proteine vegetali.
A differenza delle diete ipoproteiche classiche che si basano sull'assunzione di prodotti dietetici speciali (pane e pasta ipoproteici, cioè senza glutine), quella vegetariana non comporta questa difficoltà e questi costi. Queste diete, che in relazione allo stadio della malattia per cui sono indicate, devono essere integrate con aminoacidi essenziali (lisina, treotina, ecc) e chetoanaloghi, hanno il vantaggio di essere più facilmente accettate: fatto di grande importanza per il successo delle terapia e per lo stato psicologico del paziente.
Il prof. Barsotti ha anche curato un ricettario vegetariano rivolto ai pazienti con IRC e, citando testualmente l'autore: "molte ricette del manuale possono essere sfruttate anche da coloro che amano la buona cucina". La piacevolezza di una cura è sempre un punto a suo favore! Potete scaricare il ricettario qui: http://www.renalgate.it/nutrizione/Manuale_Dieta_Vegetariana.pdf
E' importante fornire qualche dato per comprendere l'importanza di questa malattia. In Italia sono oltre 40.000 i pazienti in cura, e negli Stati Uniti ben 19.000.000 di persone soffrono di patologie renali (nei 5 diversi stadi in cui viene classificata) di cui oltre 350.000 si trovano nello stadio finale, cioè in dialisi. Più ancora del dato assoluto è preoccupante la diffusione della IRC. Sempre negli USA, nell'arco di vent'anni il numero dei pazienti in IRC è passato da circa 100.000 ad oltre 400.000. Ancora un dato sempre con riferimento alla situazione statunitense: la mortalità dovuta ad IRC (100.000 morti nel 2000) viene subito dopo quella dovuta al cancro ai polmoni (160.000 morti) e prima di quella dovuta al cancro del colon retto (57.000) e delle altre neoplasie.
Senza addentrarci ulteriormente negli aspetti medici della questione, ci sembra utile sottolineare come anche in questo caso ci si trovi di fronte a un grave problema di sanità pubblica (vista la diffusione della patologia) che può essere affrontato con successo, come avviene da anni nel centro del professore, intervenendo sul fattore alimentare nella direzione di limitare l'apporto di proteine di origine animale nella dieta.
Fonti:
Perche' una dieta nell'insufficienza renale cronica? http://www.fondazioneitalianadelrene.org/primopiano/pg1_barsotti.html
Documentazione FIR
http://www.fondazioneitalianadelrene.org/focus/giornatadelrene2007/documenti/documentazioneFIR.html
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