Consigli nutrizionali per una buona salute
Immaginate l'effetto dell'annuncio che è stato scoperto un nuovo trattamento in grado di curare il 40% dei casi di cancro. Per i media sarebbe un incredibile scoop.
Eppure questo risultato può essere ottenuto oggi, semplicemente seguendo una dieta vegetariana. Avete già la soluzione a portata di mano, ma nessuno vuole prestare ascolto.
Neal D. Barnard, M.D., Physicians Committee for Responsible Medicine [PCRM], Washington
"Il 97% di quello che siamo è quello che mangiamo".
Dietologa del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center (MSKCC) di New York, uno dei centri maggiormente all'avanguardia nella cura del cancro e tra i più famosi del mondo
ADA REPORT
Posizione dell'American Dietetic Association e dei Dietitians of Canada: Diete Vegetariane (2003)
L'American Dietetic Association ed i Dietitians of Canada affermano che le diete vegetariane correttamente bilanciate sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale e che comportano benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie.
Le diete vegane ben bilanciate ed altri tipi di diete vegetariane risultano appropriate per tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia ed adolescenza.
Le diete vegetariane offrono molteplici vantaggi sul piano nutrizionale, compresi ridotti contenuti di acidi grassi saturi, colesterolo e proteine animali, a fronte di più elevati contenuti di carboidrati, fibre, magnesio, potassio, acido folico ed antiossidanti, quali ad esempio le vitamine C ed E e le sostanze fitochimiche.
Traduzione completa in italiano:
http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/ADA_ital.htm
Testo orginale in inglese
http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/ada2003_eng.html
Malattie del benessere e alimentazione
Da recenti studi americani ed europei è stato provato che una dieta vegetariana equilibrata e povera di grassi permette di ridurre il rischio di cancro del 40%, di infarto e altre malattie cardiache del 30%, del diabete del 60%, di calcoli al fegato del 60%, di obesità del 40%, di intossicazioni alimentari dell’80%, di ipertensione del 22-68%.
Malattie cardiocircolatorie, ictus e infarti, ipercolesterolemia, ipertensione
American Heart Association
L’American Heart Association nelle sue linee guida per la prevenzione di infarto, ischemia e le altre patologie associate raccomanda di smettere di fumare, di tenere sotto controllo il peso corporeo e di adottare una dieta non aterogena, cioè che non favorisca lo sviluppo di aterosclerosi (formazione della placca di colesterolo sulla parete delle arterie). Quindi un’alimentazione centrata su frutta, verdura e cereali integrali e pochi grassi di origine animale (latte, burro, formaggi ma anche le carni grasse).
La dieta vegetariana potrebbe aiutare già da sola a vincere l'ipertensione. Lo hanno verificato Susan Berkow e Neal Barnard, con la revisione di 80 studi pubblicata su Nutrition Reviews.
Gli esperti, che lavorano alla Mayo Clinic, hanno trovato che tra i vegetariani questa malattia è molto meno diffusa, e sono meno frequenti incidenti cardiovascolari direttamente legati all'ipertensione, quali ictus e infarto.
Inoltre, ha rilevato la Berkow, dall'analisi è emerso che in sei settimane la pressione del sangue scende negli individui, sia sani che ipertesi, che sostituiscono prodotti animali con vegetali nella propria alimentazione quotidiana.
I motivi che legano la dieta vegetariana all'ipertensione, ha riferito la Berkow, possono essere molteplici. Intanto i vegetariani tendono ad essere più magri e l'obesità per contro è un fattore di rischio per la pressione alta.
Inoltre i vegetariani assumono più potassio e meno sodio e l'effetto di consumare molte verdure rende il loro sangue più fluido.
Tumori
World Cancer Research Fund
American Institute for Cancer Research
Le Linee guida dell'Istituto Mondiale per gli Studi sul Cancro, raccomandano di prediligere diete basate su alimenti vegetali e comprendenti un’ampia varietà di verdura, frutta, legumi e carboidrati poco raffinati.
Dieta anticancro: alcune delle principali linee-guida
- Scegliete prevalentemente alimenti di origine vegetale, con un’ampia varietà di verdure e di frutta, di legumi e di alimenti amidacei non o poco raffinati
- Mangiate almeno 4 porzioni al giorno (pari a 600-800 grammi) di verdure o di frutta nel corso di tutto l’anno, approfittando delle varietà che offrono tutte le stagioni
- Basate l’alimentazione quotidiana su cereali e legumi. Preferite prodotti che non abbiano subito importanti trattamenti industriali. Evitate il più possibile, invece, farine e zuccheri raffinati
- Limitate il consumo di grassi, soprattutto di origine animale. Vanno bene, invece, piccole quantità di oli vegetali
Organizzazione Mondiale della Sanità
Secondo l’OMS il 30-40 per cento di tutti i tumori potrebbero essere evitati con una “buona dieta” che limiti fortemente il consumo di proteine animali.
In particolare: "L’uso abituale della carne rossa è vivamente sconsigliato".
Un'alimentazione ricca di frutta e verdura eviterebbe nel 20-33% dei casi un tumore del polmone, nel 66-75% un carcinoma grastrico, nel 33-50% un carcinoma mammario, nel 66-75% un tumore del colon e del retto, nel 33-50% un tumore della bocca e della gola, nel 33-66% un tumore al fegato, nel 50-75% un carcinoma all'esofago.
Istituto dei Tumori di Milano
Franco Berrino, direttore del dipartimento di medicina preventiva e predittiva nonché responsabile del Servizio di Epidemiologia dell’Istituto dei Tumori di Milano spiega: “Il problema non è tanto convincere la popolazione a cambiare modo di mangiare, il problema è il cambiamento di tutto quello che ruota attorno al pianeta cibo, a cominciare dagli interessi economici della produzione e della distribuzione”.
Secondo i dati raccolti da diversi studi è altissima la percentuale di tumori che potrebbe essere evitata attraverso una buona alimentazione. Si parla di una percentuale superiore del 50 per cento per i casi di tumore al colon e retto, stomaco e esofago, mentre nei casi di mammella e cavo orale le indagini più ottimistiche ipotizzano una riduzione del 50 per cento adottando semplicemente una alimentazione più “naturale”.
Centro Nazionale per la Ricerca sul Cancro (Dkfz) di Heidelberg, Germania
Poca o niente carne in tavola per vivere più a lungo: è il consiglio dei ricercatori tedeschi del Centro Nazionale per la Ricerca sul Cancro (Dkfz) di Heidelberg, secondo i quali seguire una dieta vegetariana bilanciata potrebbe ridurre il rischio di sviluppare tumori e malattie cardiovascolari, ridurre il livello di colesterolo nel sangue, evitare la formazione di calcoli biliari e renali, tenere 'alla larga' diabete ed ipertensione.
Lo studio è stato condotto su 2000 persone, tra cui vegetaliani, vegetariani e consumatori di carne. Esso ha confermato che le persone che mangiano poca carne hanno un'aspettativa di vita significativamente più lunga di quella media.
Diabete
Uno studio sui bambini di 40 paesi ha riscontrato che l'incidenza del diabete giovanile è direttamente correlata alla dieta: maggiore è il consumo di latte di mucca e di altri prodotti animali, maggiore è la probabilità di sviluppare il diabete. Di per contro, i bambini che assumono una dieta prevalentemente vegetariana hanno un'incidenza decisamente minore di diabete.
The American Journal of Nutrition, Muntoni et al., 71 (2000), 1525-9
Uno studio su più di 800 bambini ha riscontrato che la formula del latte di mucca ai bambini "è associata ad un maggior rischio di diabete di tipo 1..."
Diabetes Care, Hypponen et al., December 1999
In un altro studio su 800 bambini, i ricercatori hanno riscontrato che "l'introduzione di latticini prima dell'età di 8 anni è un fattore di rischio" per il diabete giovanile e che i bambini allattati al seno dopo la prima settimana dalla nascita sono più protetti dallo sviluppo del diabete.
Diabetes Care, Gimeno et al., August 1997
Nel 1994, l'American Academy of Pediatrics [.....] ha concluso che l'esposizione alla proteina del latte di mucca può effettivamente costituire un importante fattore nello sviluppo del diabete.
American Academy of Pediatrics Work Group on Cow’s Milk Protein and Diabetes Mellitus, 1994
In generale
Anche la FAO e l' OMS, sul loro rapporto congiunto del 2004 su Dieta e Nutrizione raccomandano l'assunzione di un minimo di 400 g di frutta e verdura al giorno (esclusi i tuberi amidacei come le patate) per la prevenzione delle malattie croniche, comprese la cardiopatia, il cancro, il diabete Tipo 2 e l'obesità.
Sul loro rapporto si legge: "L'assunzione di un'ampia varietà di frutta e verdura aiuta ad assicurare introiti adeguati di molti micronutrienti, fibre dietetiche ed una grande quantità di sostanze non-nutritive benefiche."
E' stato stimato che bassi consumi di frutta e verdura siano responsabili di circa il 31% dei casi di cardiopatia ischemica e dell'11% dei casi di ictus cerebrale nel mondo. L'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) dell'OMS ha stimato che la percentuale di tumori prevenibili riconducibile a basse assunzioni di frutta e verdura si colloca tra il 5 ed il 12% di tutti i tumori, e fino al 20-30% per i tumori delle alte vie digestive.
Le stesse raccomandazioni valgono non soltanto per la prevenzione, ma sono finalizzate anche a contrastare le gravi patologie conosciute come malattie del benessere quando purtroppo sono già in atto.
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