Riflessioni sulla vivisezione
La scorsa settimana ho avuto modo di riflettere su cosa vuol dire "essere un animale da esperimento".
Ho dovuto devitalizzare un dente e quando l'anestesia è finita il dolore è venuto fuori in tutto il suo 'splendore'.
Batteva da matti, non c'era posizione che lo attenuasse, partiva dalla gengiva arrivava al cervello e poi giù a scuotere tutto il corpo con un andamento quasi scientifico (mi facevano male persino le ginocchia).
Ero a casa, nel mio letto al caldo, coccolata dai miei gatti che non sapevano più cosa fare per starmi vicino e mi è venuto in mente: e se fossi in una gabbia fredda o peggio se qualcuno mi toccasse ora, se volesse che io stessi in piedi o continuasse a girarmi qualcosa nell'orecchio e io non potessi muovermi?
Se io fossi qui con questo dolore che mi riempie tutto il corpo e con l'unico desiderio di essere lasciata in pace e invece mi avessero seduta su una sedia che gira, gira, gira e mi viene da vomitare e non posso dormire.
E se qualcuno mi trapanasse anche un'altro dente e così il dolore sarebbe doppio e la sedia continuasse a girare, io come mi sentirei?
Ho provato qualcosa che non posso spiegare ma è stato terribile, immaginarmi con quello stesso dolore che va avanti per 1 mese (30 giorni, ogni giorno, 24 ore di fila) e niente lo allevia e tutti mi fanno qualcosa per farlo peggiorare, io come mi sentirei?
E mentre c'è quel dolore magari qualcuno mi opera ad una gamba e mi rompe un osso e lo lascia lì e aggiunge dolore a dolore e io non avessi scampo e dovessi subirlo, immobile, terrorizzata, impotente?
Non riuscivo a stare ferma, le immagini scorrevano e un grande senso di ingiustizia mi ha sommersa.......
Parlare di laboratori, descrivere gli esperimenti è ancora qualcosa di "razionale" ma provare il dolore fisico è diverso, rende tutto così chiaro, ci rende tutti così uguali.
Ma io ero a casa, tranquilla al caldo, ho dovuto prendere gli antibiotici (la bocca si era tutta gonfiata) e sentivo ancora di più l'ingiustizia, mi sembrava di mancare di rispetto al dolore di tutti gli animali che negli anni hanno subito tutto questo (moltiplicato per 100) e loro non avevano letti, comodini, scampo e nemmeno giustizia.
Come essere umano mi sono sentita indegna di prendere gli antidolorifici, li ho lasciati sul comodino...
Elide, 17-02-2001
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