Per 4-6 porzioni
500 g di farina di grano saraceno (oppure 300 g di grano saraceno e 200 g di farina di grano tenero)
1 litro di acqua tiepida
olio extravergine di oliva
sale
Farcitura
Funghi con la panna 100% vegetale, patate lesse o in umido, fagioli e funghi, cime di rapa ripassate in padella con olio e aglio, borlotti con passata di pomodoro, patate e/o altre verdure con il latte di cocco, spinaci o porri con la panna di soia, crema di tofu e olive e ogni altro ripieno cruelty free che la vostra fantasia vi possa suggerire.
In Bretagna le crêpes salate di grano saraceno vengono comunemente chiamate "galettes".
In una terrina mischiate la farina con poca acqua e il sale.
Aggiungete il resto dell'acqua poco alla volta in modo da evitare la formazione di grumi e fino ad ottenere un impasto omogeneo e piuttosto liquido.
Quando l'impasto è pronto, ungete una padella larga e bassa con della carta da cucina oppure con un pennello da cucina o una spatola.
Fate scaldare a fuoco medio utilizzando preferibilmente un retino spargifiamma.
Quando la padella è caldissima, versate un mestolino dell'impasto stendendolo molto velocemente su tutta la superficie.
Non appena comincia a dorare sul lato inferiore, girate velocemente la crêpe ottenuta e fatela dorare anche sul lato opposto.
Quando è cotta su entrambi i lati disponetela sul piatto da portata, pronta per essere guarnita con il ripieno desiderato, e procedete con la preparazione delle altre crêpes.
Tenete una scodella con dell'acqua pulita a portata di mano, in modo da poter risciacquare la paletta dall'impasto che tenderà a raggrumarsi su di essa.
Con le dosi riportate otterrete circa 12-14 crêpes.
Per preparare delle crêpes impeccabili, sia dolci che salate, utilizzate l’apposita padella o piastra per crêpes.
Thanks to Emanuela Barbero, webmaster di Vegan3000 e autrice di libri di cucina vegan. NOTA: Questa ricetta in versione vegan è stata elaborata e scritta nel 2004 da Emanuela Barbero dopo diversi viaggi in Bretagna, nel nord della Francia. Ogni ulteriore violazione dei nostri diritti sarà perseguita a termini di legge.
Nel 2009 la stessa ricetta è stata copiata e pubblicata letteralmente e illegittimamente da un'altra persona, senza alcuna autorizzazione, in un libro di ricette vegan per bambini successivamente oggetto di causa giudiziaria e per questo motivo oggi non più in commercio.
I giudici hanno verificato i fatti e riconosciuto il plagio a nostro danno e nel 2013 hanno emesso la sentenza di condanna per plagio-contraffazione disponendo la distruzione del libro pubblicato illegittimamente con il nostro lavoro (in tutto circa 170 ricette preparate e scritte da Emanuela Barbero); inoltre hanno condannato la persona che si è resa responsabile del plagio e il suo editore al risarcimento del danno e di tutte le spese legali, stabilendo una elevata penale per ogni singola violazione del divieto di produzione e vendita del libro oggetto di causa.
Nel 2014 la sentenza di primo grado è passata in giudicato, diventando definitiva (sentenza del Tribunale di Milano n. 12344/2013).