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Un computer biologico sostituirà le cavie animali


SI RISPARMIERANNO TEMPO E SOLDI, MA SOPRATTUTTO VITE
Un computer biologico sostituirà le cavie animali
Presentata a un convegno la più piccola calcolatrice biologica del mondo, capace di simulare i progressi di malattie e terapie


Un prototipo di computer biologico è stato realizzato dall' equipe del professor Ehud Shapiro, del Weizmann Institute of Science (Israele), il quale ha annunciato oggi, durante un convegno a Rovereto (Trento), la pubblicazione nel Guinness dei primati 2003 dell' avvenuta realizzazione del prototipo, la più piccola calcolatrice biologica mai costruita.

Il convegno sulla biologia dei sistemi e sull' informatica come risorsa per la cura e la prevenzione delle malattie ha visto oltre 90 informatici, matematici e biologi da tutto il mondo incontrarsi per la prima volta a Rovereto per discutere delle nuove frontiere della ricerca nel campo della lotta alle grandi malattie, come il cancro, l' Aids, la sclerosi multipla e le altre gravi patologie infettive.

Il computer biologico, della dimensione di un microlitro di sostanza, si basa sullo studio della biologia dei sistemi, che mira a definire un modello dettagliato e comprensibile per l'analisi e la simulazione del comportamento delle cellule umane.

Attraverso il lavoro del computer è possibile simulare il meccanismo di trasmissione che genera le malattie, ricreando e valutando anche ogni reazione intermedia. Uno studio che finora è stato possibile solo, in tempi lunghi, attraverso l' impiego di cavie animali o effettuando esperimenti con il sangue delle persone malate, trattato con sostanze chimiche per accelerare le reazioni patologiche.

Le tecnologie informatiche, applicate alla biologia e alla medicina, permetteranno di risparmiare tempo e risorse economiche, oltre a garantire un minor utilizzo di cavie o prelievi. I sistemi informatici di nuova concezione che saranno elaborati consentiranno, infatti, di aiutare il lavoro dei biologi, offrendo loro modelli di previsione ragionevoli da sottoporre a verifica e eventualmente validare, attraverso esperimenti con le tecniche «tradizionali».

Al termine delle tre giornate di studio, organizzate dall'Università di Trento insieme al Comune di Rovereto, il bilancio del convegno è definito molto positivo dagli organizzatori. «Dai lavori del convegno - ha detto il professor Corrado Priami del Dipartimento di Informatica e Telecomunicazioni dell' Università di Trento - nasceranno molte iniziative congiunte, soprattutto a livello europeo, nel settore della ricerca. Il convegno ha rappresentato un' opportunità unica per incontrarsi e confrontarsi e per dar vita ad una vera e propria comunità scientifica dedicata alla realizzazione di metodi computazionali per la biologia dei sistemi. Si sono ulteriormente rafforzati anche i rapporti di collaborazione con i medici italiani, impegnati insieme agli informatici e ai matematici nella sfida alle grandi patologie».

Fonte: La Stampa, 27 febbraio 2003 (http://www.lastampa.it/redazione/news_high_tech/ngcavie.asp)



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