Immaginiamo che...
E SE GLI ANIMALI FACESSERO A NOI
QUELLO CHE NOI FACCIAMO LORO?
di Franco Libero Manco
Da millenni noi esseri umani sfruttiamo sistematicamente gli animali, tormentandoli in ogni modo, coinvolgendoli in tutte le nostre losche situazioni belliche, uccidendoli nei mattatoi, nei boschi, nei mari, costringendoli a lavorare per noi come schiavi, e oggi sperimentando su di loro ogni tecnica chirurgica, ogni medicinale, ogni veleno, ogni cosmetico, ogni prodotto chimico, rubando loro non solo la libertà, il loro manto, il loro latte, le loro uova, il loro miele, ma anche il loro unico bene, la vita.
E se per ipotesi gli animali facessero a noi quello che noi facciamo a loro?
Se fin della nostra nascita gli animali avessero il potere di privare noi e i nostri bambini della libertà e della luce del sole e ci allevassero in gabbie e in capannoni lager per tutta la nostra vita per poi ucciderci nel modo più crudele sezionando ogni parte del nostro corpo e mangiassero i nostri arti, il nostro cuore, il nostro fegato, il nostro cervello, i nostri polmoni, i nostri intestini, la nostra lingua e scaricassero il nostro sangue nelle fogne come succede nei mattatoi?
Se le donne venissero ingravidate con mezzi rudimentali e meccanici, come succede per le mucche, per farle partorire continuamente e dopo il parto gli animali, ghiotti del latte delle nostre donne, sottraessero i bambini alle loro madri, li richiudessero in gabbie alimentandoli con un pastoni innaturali e dopo pochi mesi li uccidessero per mangiare le loro tenere carni e le donne disperate e rese folli dal dolore quando non più in grado di procreare e produrre latte venissero soppresse per diventare il loro pasto? E immaginiamo che tale specie sia talmente stupida e avida della nostra carne da trascurare gli effetti devastanti sulla loro salute?
E immaginiamo che gli animali usassero torturarci per mero divertimento; oppure che usassero sperimentare, su centinaia di milioni di esseri umani, ogni loro strumento, ogni loro veleno, ci aprissero il torace per studiare su di noi le loro malattie e prelevassero i nostri organi interni per trapiantarli nei loro corpi?
E immaginiamo ancora che il loro divertimento preferito fosse quello di entrare nel nostro ambiente, nelle nostre case, ad uccidere noi e i nostri piccoli (come succede con la caccia); immaginiamo che usassero mettersi addosso la nostra pelle, ritenuta pregiata a seconda del colore bianca, nera, rossa, gialla, ci allevassero in condizioni disumane e ci spellassero spesso ancora vivi e lasciassero marcire i nostri corpi?
Immaginiamo pure che, come succede per la pesca, gli animali avessero la possibilità di catturare un gran numero di umani e che li facessero morire spasimanti, agonizzanti senza aria o devastati dai loro artigli, come succede con la pesca e con gli arpioni?
E immaginiamo ancora che fossero gli animali ad aver reso questo pianeta invivibile, la causa della distruzione delle foreste, dell’inquinamento dell’aria, della terra, dei mari, dei fiumi, dei laghi e che avessero portato questo pianeta sull’orlo della catastrofe ecologica?
E immaginiamo che tale progenie usasse da sempre massacrare i suoi stessi simili in assurde battaglie fratricide.
Ora, se esistesse una simile specie, capace di una così spietata freddezza, cieca e sorda al nostro dolore e alle nostre suppliche, non saremmo forse concordi nel ritenere questi animali dei mostri sanguinari, come la specie più perniciosa del pianeta? Non spereremmo forse che il cielo provvedesse a farla sparire per sempre dalla faccia della terra?
SII COME IL FIORE CHE EFFONDE IL SUO PROFUMO
ANCHE ALLA MANO CHE LO SPEZZA.
FLM
di Franco Libero Manco
Da millenni noi esseri umani sfruttiamo sistematicamente gli animali, tormentandoli in ogni modo, coinvolgendoli in tutte le nostre losche situazioni belliche, uccidendoli nei mattatoi, nei boschi, nei mari, costringendoli a lavorare per noi come schiavi, e oggi sperimentando su di loro ogni tecnica chirurgica, ogni medicinale, ogni veleno, ogni cosmetico, ogni prodotto chimico, rubando loro non solo la libertà, il loro manto, il loro latte, le loro uova, il loro miele, ma anche il loro unico bene, la vita.
E se per ipotesi gli animali facessero a noi quello che noi facciamo a loro?
Se fin della nostra nascita gli animali avessero il potere di privare noi e i nostri bambini della libertà e della luce del sole e ci allevassero in gabbie e in capannoni lager per tutta la nostra vita per poi ucciderci nel modo più crudele sezionando ogni parte del nostro corpo e mangiassero i nostri arti, il nostro cuore, il nostro fegato, il nostro cervello, i nostri polmoni, i nostri intestini, la nostra lingua e scaricassero il nostro sangue nelle fogne come succede nei mattatoi?
Se le donne venissero ingravidate con mezzi rudimentali e meccanici, come succede per le mucche, per farle partorire continuamente e dopo il parto gli animali, ghiotti del latte delle nostre donne, sottraessero i bambini alle loro madri, li richiudessero in gabbie alimentandoli con un pastoni innaturali e dopo pochi mesi li uccidessero per mangiare le loro tenere carni e le donne disperate e rese folli dal dolore quando non più in grado di procreare e produrre latte venissero soppresse per diventare il loro pasto? E immaginiamo che tale specie sia talmente stupida e avida della nostra carne da trascurare gli effetti devastanti sulla loro salute?
E immaginiamo che gli animali usassero torturarci per mero divertimento; oppure che usassero sperimentare, su centinaia di milioni di esseri umani, ogni loro strumento, ogni loro veleno, ci aprissero il torace per studiare su di noi le loro malattie e prelevassero i nostri organi interni per trapiantarli nei loro corpi?
E immaginiamo ancora che il loro divertimento preferito fosse quello di entrare nel nostro ambiente, nelle nostre case, ad uccidere noi e i nostri piccoli (come succede con la caccia); immaginiamo che usassero mettersi addosso la nostra pelle, ritenuta pregiata a seconda del colore bianca, nera, rossa, gialla, ci allevassero in condizioni disumane e ci spellassero spesso ancora vivi e lasciassero marcire i nostri corpi?
Immaginiamo pure che, come succede per la pesca, gli animali avessero la possibilità di catturare un gran numero di umani e che li facessero morire spasimanti, agonizzanti senza aria o devastati dai loro artigli, come succede con la pesca e con gli arpioni?
E immaginiamo ancora che fossero gli animali ad aver reso questo pianeta invivibile, la causa della distruzione delle foreste, dell’inquinamento dell’aria, della terra, dei mari, dei fiumi, dei laghi e che avessero portato questo pianeta sull’orlo della catastrofe ecologica?
E immaginiamo che tale progenie usasse da sempre massacrare i suoi stessi simili in assurde battaglie fratricide.
Ora, se esistesse una simile specie, capace di una così spietata freddezza, cieca e sorda al nostro dolore e alle nostre suppliche, non saremmo forse concordi nel ritenere questi animali dei mostri sanguinari, come la specie più perniciosa del pianeta? Non spereremmo forse che il cielo provvedesse a farla sparire per sempre dalla faccia della terra?
SII COME IL FIORE CHE EFFONDE IL SUO PROFUMO
ANCHE ALLA MANO CHE LO SPEZZA.
FLM
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